La polemica è vecchia: la RAI non trasmette abbastanza la prosa. Se guardiamo indietro nel tempo, effettivamente poco sembrerebbe rimasto dell’antica programmazione RAI, che sin dal suo primo programma ufficiale (che ricordiamo fu proprio una ripresa di teatro di prosa, “L’Osteria della Posta” di Carlo Goldoni) diede per almeno un trentennio largo spazio al teatro nazionale, diffondendo autori stranieri e rendendo noti volti che erano esclusivamente appannaggio del ristretto pubblico delle sale teatrali, così Gilberto Govi, Eduardo De Filippo, la storica Compagnia dei Giovani, e tutto il meglio del teatro di quegli anni, divennero popolari in tutto lo stivale, dalle grandi città fino al paesino più nascosto. Poi, dagli anni ’80 in poi, tranne pochissime eccezioni, il nulla. Fu nel 1995 che Raidue propose il ritorno della prosa in tv dopo almeno un decennio di oblio con una prima coraggiosa e breve stagione di Palcoscenico. Certo l’orario “notturno” della trasmissione di questo programma era sempre una sorta di “selezionatore naturale” di un pubblico che comunque si impegnava ad assistere alle riprese di spettacoli che, nel corso degli anni, hanno abbracciato le più differenti realtà teatrali nazionali, dal teatro più tipicamente borghese, al teatro di impegno civile, a quello del one man show, al teatro comico, ed in genere a tutto il nuovo che emerge da questo fertile territorio culturale. E se effettivamente, come dicevamo, rispetto ai vecchi palinsesti Rai, la presenza del Teatro in TV sembra relegato ad una emarginazione di nicchia, pochi hanno rilevato, a fronte di questa osservazione giustamente critica, che lo stabilizzarsi come appuntamento settimanale fisso, ha significato non solo l’unico di questo genere nel panorama televisivo italiano, ma addirittura rappresenta un vero motivo d’orgoglio per la TV di Stato Italiana, poiché in Europa solo la franco tedesca Rete culturale Arte (ARTE') dedica una programmazione simile.
Da marzo 2010 “Palco e retropalco”, erede naturale del “vecchio” “Palcoscenico”, è stato collocato su Raitre, nella seconda serata del sabato, riconoscendosi appieno in questa grande esperienza editoriale, con l’intenzione, quindi, di proseguire sulla strada della completezza dell'offerta, dell'alternanza dei generi e dello sguardo curioso a quanto emerge dal fertile mondo del teatro, al fine di offrire al proprio pubblico, non solo i successi consolidati, ma anche le novità, i fermenti e la sperimentazione dei linguaggi.
“Palco e retropalco” non si limita, inoltre, solo a trasmettere immagini di teatro in tv, ma vuole anche essere un programma divulgativo, a 360 gradi, sull’ arte scenica. Per questo motivo, ogni spettacolo è preceduto da una breve presentazione di un grande uomo di televisione e di teatro come Maurizio Costanzo che, con le sue “Note a margine” presenta, chiosa e divulga con l'autorevole chiarezza che gli e' propria. E sempre per lo stesso motivo, subito dopo ogni spettacolo, il Cartellone di palco e retropalco segnala le novità nei teatri, i festival, le rassegne e le iniziative editoriali che rendono il teatro italiano così vivo ed interessante.
La programmazione di “Palco e retropalco”, per questa stagione, proseguirà fino al 26 giugno, ultima data prima della pausa estiva.
Dopo un mese di maggio all’insegna del comico d’autore, il mese di giugno offrirà la seguente programmazione:
Si parte il 5 giugno con un progetto speciale di produzione televisiva e teatrale, “Napoli non si misura con la mente” di Manlio Santanelli. Il testo, commissionato dal Napoli Teatro festival Italia, è stato messo in scena sotto la Direzione artistica di Serena Sinigaglia e realizzato dal Centro di Produzione TV della Rai di Napoli. Uno spettacolo, importante che viene trasmesso proprio in concomitanza con l’inizio dell’edizione 2010 del più importante Festival nazionale di Teatro.
A seguire, il 12 giugno, andrà in onda la commedia brillante “Uomini sull’orlo di una crisi di nervi” di Galli & Capone. Mentre il 19 giugno sarà la volta di Enrico Brignano con "Io per voi un libro aperto".
Si chiude il 26 giugno con “Nuvole barocche” scritto, diretto e interpretato dalla Compagnia Carrozzeria Orfeo di Varese, con il patrocinio della Fondazione Fabrizio De André. Lo spettacolo, che ha ricevuto due menzioni speciali della Giuria al Premio Dante Cappelletti e al Premio Nuove Sensibilità del Festival Teatro Italia, racconta la perdita della giovinezza e dell’innocenza di tre ragazzi nell’estate dei grandi sequestri e del rapimento di Fabrizio De Andrè e Dori Ghezzi. Uno spettacolo che rappresenta un vero piccolo gioiello, sia per la pregnanza del testo, che per l’ottima resa scenica, di cui la giovane compagnia lombarda è da ritenere unica artefice. La storia immaginaria di tre aspiranti rapitori, interpretati dagli stessi autori e registi Gabriele Di Luca, Massimiliano Setti e Luca Stano, si muove parallelamente a quella del sequestro dei due artisti in Sardegna, e ci offre uno spaccato di una classe sociale di giovani diseredati che, nella loro goffaggine e disperazione, ricorda proprio gli sfortunati personaggi raccontati nelle canzoni del grande cantautore genovese. Una sorta di transfert, quindi, tra rapitore e rapito, in una girandola infinita che porta lo spettatore a non identificare, perciò, la distinzione tra buoni o cattivi, poiché le circostanze portano spesso gli uni a comportarsi come gli altri. Il linguaggio serrato ed a tratti visionario, ricorda ora Pinter ora Becket, e con i dialoghi si susseguono colpi di scena e falsi depistaggi di grande pregnanza scenica. La messa in onda di questo spettacolo, di cui vi segnaliamo la esauriente recensione della nostra redattrice Elisabetta Colla (https://www.teatro.org/spettacoli/recensioni/nuvole_barocche_omaggio_a_fabrizio_de_andre_12889#recens), rappresenta, quindi, un ottimo punto di arrivo per questa edizione di “Palco e Retropalco”, in totale aderenza con i proponimenti che si prefigge la nuova linea editoriale di questa trasmissione.